VINCITRICI X EDIZIONE

ANTONELLA POLIMENI
MAGNIFICA RETTRICE DE “LA SAPIENZA”
DONNA DELL’ANNO 2021

Che la Comunità universitaria abbia scelto Antonella Polimeni, sino a ieri Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, come Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, infrangendo un tabù antico di oltre 700 anni, non sorprende. Una scelta sulla quale hanno influito la sua vasta esperienza sul campo, la conoscenza della macchina universitaria acquisita in venticinque anni di percorso istituzionale, la ricchezza della sua produzione scientifica su riviste nazionali ed internazionali. Ma la nomina di Antonella Polimeni, a prima Rettrice della “Sapienza”, significa anche e soprattutto che il mondo accademico ha condiviso il “messaggio” che Ella ha voluto trasmettere nell’assumere la guida del più grande ateneo d’Europa: “apprendere più che informare, voglia di sperimentare, accettando il rischio di sbagliare, con la convinzione che le decisioni necessarie non possono avere futuro se non sono il frutto di un lavoro comune”. In altre parole la “Sapienza” crescerà ulteriormente se saprà far tesoro del suo pluralismo e della sua biodiversità. Se allievi, studentesse, ricercatrici, docenti, sapranno essere Comunità, andando oltre le specificità e le autonomie, che talvolta dividono. Chiamata ad occuparsi, a tempo pieno, di centoventimila studenti della sua Università, Antonella Polimeni, ha iniziato la sua sfida in epoca di Covid ma la drammatica circostanza non ne ha attenuato l’entusiasmo e sorte ha voluto che il suo mandato sia jniziato con un successo lusinghiero condiviso con i suoi compagni di viaggio: il ritorno della Sapienza al primo posto mondiale per Studi classici e Storia antica. Ed è dunque con pieno merito, per i traguardi raggiunti in passato e per quelli che segneranno il suo futuro di Rettrice della Sapienza, che va ad Antonella Polimeni, per scelta unanime della Giuria del Premio internazionale “Pavoncella alla creatività femminile”, lo Speciale Riconoscimento di Donna dell’Anno 2021.  

PREFETTO MARIA LUISA PELLIZZARI
DONNA DELLO STATO, PER LO STATO


Nel 1981, con la Legge istitutiva della nuova Polizia di Stato, il Corpo di Polizia femminile confluiva nei ruoli generali, con parità di attribuzioni, funzioni, trattamento economico e progressioni in carriera, rimuovendo ogni ostacolo giuridico alla effettiva parità delle donne nel servizio di polizia, consentendo alle donne di partecipare agli stessi concorsi pubblici di accesso alle carriere della Polizia di Stato. Di quella legge il Prefetto Maria Luisa Pellizzari, prima donna nominata dalla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, rappresenta il Vissuto Istituzionale. Nei suoi trentasei anni di carriera Maria Luisa Pellizzari ha dimostrato, nei molteplici incarichi avuti e svolti con il massimo dell’impegno e sempre con risultati lusinghieri, come la presenza femminile nelle forze dell’ordine, nonostante sia ancora minoritaria, sia oggi particolarmente qualificata.
Appena laureata in Giurisprudenza , vince il concorso per accedere al ruolo di vice commissario della Polizia di Stato. Come primo incarico è assegnata alla Questura di Roma, successivamente al Centro Criminalpol Lazio e poi alla Direzione Investigativa Antimafia dove partecipa alle indagini che portarono all’arresto degli esecutori della strage di Capaci ed alla cattura di alcuni dei più spietati boss mafiosi, tra cui Luca Bagarella.
Un’attività operativa ed amministrativa poliedrica ed intensa, costellata da importanti operazioni contro la criminalità organizzata ed il terrorismo confluita nella direzione del Servizio Centrale Operativo-Ufficio principe nelle investigazioni della Polizia di Stato- nella vice direzione della Scuola Superiore di Polizia, nella dirigenza dell’Ispettorato P.S. “Senato” e nella Direzione Centrale degli Istituti di istruzione. Al Prefetto Maria Luisa Pellizzari, che ha saputo interpretare i ruoli dirigenziali della Polizia di Stato, per tradizione a vocazione maschile, la Giuria del Premio internazionale “Pavoncella alla creatività femminile” è particolarmente lieta ed orgogliosa di conferire, all’unanimità, lo Speciale Riconoscimento di Donna dello Stato, per lo Stato.

SILVIA DE DOMINICIS
DONNA MANAGER 2021


Indicata da “Forbes”, l’autorevole rivista statunitense di Economia, tra le cento donne più influenti del Paese, Silvia De Dominicis è dal 2018 l’Amministratore delegato e la Presidente di Johnson&Johnson Medical spa, la multinazionale americana, con sede a Pomezia, che si occupa della salute e del benessere delle persone in tutte le fasi della loro vita, eccellendo sia nella scoperta e produzione farmaceutica che nello sviluppo di una tecnologia sanitaria sempre più moderna e rivoluzionaria.
In Azienda , dove è entrata giovanissima, ha saputo far tesoro delle molteplici opportunità di lavoro che le sono state offerte, dimostrandosi capace di operare in ambiti diversi e con diverse funzioni, sempre guidata da un principio etico e professionale ad un tempo: farsi carico e migliorare la salute delle persone, nel rispetto dei valori di diversità, equità ed inclusione. Ed all’insorgere della pandemia, quale presidente della Johnson&Johnson Medical, Silvia De Dominicis, non si è fatta trovare impreparata, promuovendo l’iniziativa “la mia salute non può aspettare” con la quale l’azienda si è impegnata al fianco dei cittadini italiani per riprendere le cure post-pandemia, proteggendo altresì, i suoi dipendenti dal virus, estendendo a tutti lo smart-working, ancor prima che venisse reso obbligatorio e rimanendo al fianco degli operatori sanitari con servizi, strumenti e consulenze capaci di supportarli in quei drammatici mesi.
A Silvia De Dominicis, che in questa fase drammatica della Società e della Sanità italiana, ha avuto il merito e la capacità di essere stata, quale amministratore delegato e presidente della Johnson&Johnson Medical spa, a fianco degli operatori e dell’intero sistema sanitario, va, per parere unanime della Giuria del Premio “Pavoncella alla creatività femminile” il Riconoscimento di Donna Manager 2021.

SONIA MASCIOLI
IMPEGNO NEL SOCIALE


Quale presidente  della “Casa delle donne”, associazione tutta al femminile, di Amatrice e Frazioni, Sonia Mascioli, ha avuto la forza e la tenacia di trasformare un dolore profondo in una nuova opportunità per la propria terra, martoriata dal terremoto del 2016. Nata a distanza di quattro mesi dal sisma che ha sconvolto il comune reatino e le sue frazioni, la “Casa delle donne”, incarna la determinazione dell’altra metà del cielo, impegnata a recuperare  le tradizioni antiche della conca amatriciana, che ha nell’artigianato uno dei suoi gioielli, trasformandole in una nuova realtà imprenditoriale e di sviluppo. Ufficialmente inaugurata nel novembre del 2019 la sede dell’associazione ospita laboratori di formazione: tessitura, feltro, ceramica e corsi di cucina, interrogandosi sul futuro di questa terra, con uno sguardo rivolto al presente ed al futuro, ma senza dimenticarne  le radici culturali e sociali. E le tante mani che animano la “Casa delle donne” hanno creato le scarpe rosse in ceramica per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne; percorsi artistici; libri di ricetta della tradizione amatriciana. Un impegno a tutto campo nel sociale che la Giuria ha ritenuto degno e meritevole del “Premio Pavoncella alla creatività femminile” 2021. Un premio che Sonia Mascioli condivide con Ines, Monica, Marina e Francesca e le altre cinquanta inquiline de “La Casa delle Donne”.

ELENA CAPPARELLI
Direttrice Raiplay e Digital


Per la costante promozione culturale e l’innovazione tecnologica in Rai
Ad Elena Capparelli, Direttrice di Raiplay e Digital,  nonché consigliere di amministrazione di Rai Cinema, sono legati molti dei programmi e delle iniziative che, in questi ultimi venti anni, hanno arricchito la proposta culturale e tecnologica della  Azienda di Stato. Un percorso professionale iniziato nel  1997, come programmista, regista ed autrice, di MediaMente Enciclopedia, in onda su Rai Sat3 e proseguito su Rai3, quale coordinatrice delle attività redazionali, autrice di testi e presentazioni video. Una carriera ed un impegno in continuo crescendo che la vede partecipare, nel 2001, in qualità di responsabile editoriale, al lancio del primo portale Rai ed a tutti i progetti elaborati dalla Azienda, per le prime piattaforme digitali. Esperienza che le vale, nel 2015, l’incarico di curatrice editoriale dell’intera offerta digitale della Rai e la contemporanea nomina di Vice Direttrice di Rai Cultura. Quattro anni più tardi la nomina più ambita di Direttrice della Direzione Area Digital, ridenominata RaiPlay e Digital. Un percorso della Creatività cui la Giuria del Premio Pavoncella vuole dare il massimo risalto in campo nazionale ed internazionale.

TERESA PALAMARA
RICERCA SCIENTIFICA


Professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso la Facoltà di Medicina e Farmacia de “La Sapienza” di Roma, Anna Teresa Palamara, è il nuovo Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha insegnato alla “Federico II “ di Napoli ed all’Università “Tor Vergata” di Roma. Una carriera professionale, iniziata giovanissima, nella Facoltà di Medicina, coronata dalla nomina a presidente del Collegio dei Microbiologi Italiani ed, ancor prima, a quella di presidente della sezione di Prevenzione e Salute pubblica del Consiglio Superiore di Sanità. Autrice di oltre centocinquanta pubblicazioni scientifiche, Anna Teresa Palamara, ha dedicato larga parte dei suoi studi alla conoscenza dei meccanismi coinvolti nella patogenesi delle malattie da virus, in particolare di quelli che aggrediscono le vie respiratorie ed allo studio del ruolo svolto dai microorganismi che sono all’origine dell’insorgenza delle malattie neurodegenerative e della resistenza agli antibiotici, sempre più diffusa. Ed è proprio in virtù di questo bagaglio professionale che Anna Teresa Palamara è stata chiamata a lavorare a stretto contatto con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in un ruolo ed in una direzione sanitaria strategica nella lotta alla pandemia, una sfida quotidiana al covid19 ed alle sue varianti, che avrà in Lei, una garanzia. A questa Donna, che vive le sue giornate, nella “trincea del covid”, la Giuria del Premio “Pavoncella alla creatività femminile” è particolarmente orgogliosa di conferire lo Speciale Riconoscimento per la Ricerca scientifica

FEDERICA CAPPELLETTI
MENZIONE SPECIALE PER “QUANTO DURA UN ATTIMO” (MONDADORI),

Nell’ambito della X edizione del Premio “Pavoncella alla creatività femminile”, Menzione Speciale a Federica Cappelletti, per aver dato anima e voce a Paolo Rossi in “Quanto dura un attimo” (Edizione Mondadori) la autobiografia ,scritta a quattro mani, di un ragazzo che ha sfidato la sorte sino a diventare leggenda, realizzando il suo sogno di bambino e scrivendo pagine immortali di storia del calcio universale. Il racconto di un campione le cui gesta sportive continuano a rimanere impresse nella memoria collettiva e che scandiscono un cammino umano esaltante ed a tratti doloroso. A Federica Cappelletti la Giuria del Pavoncella riconosce il merito ed il coraggio di non averlo taciuto e di aver contribuito a scrivere la storia dell’Uomo, marito, padre, amico, capace di diventare esempio di onestà e pulizia morale per tanti giovani, insegnando loro che da ogni difficoltà si può uscire con impegno, determinazione e sacrificio, senza dimenticare da dove si è partiti.

Marta Giovannetti

Borsa di studio per la ricerca scientifica

ELENA PIGOZZI
ROMANZO
L’ultima Ricamatrice- Edizioni PIEMME

Ricamare le parole e con un filo unire i giorni della vita per inseguirne le storie. Infilare un ago per disegnare sulla seta i ricordi e i sogni e raccontare le paure, i desideri, la gioia e il coraggio. Cucire le traiettorie del silenzio e del tempo per consegnare spazi vuoti ai pensieri e ai passi che seguiranno.
Ecco alcuni degli infiniti nella trama del romanzo L’ultima ricamatrice di Elena Pigozzi. L’antica metafora del testo che associa la scrittura e la tessitura, qui diviene essa stessa protagonista e amorevole custode della memoria e della coscienza dei personaggi. Su un ordito di prosa, l’autrice-ricamatrice tesse una tela poetica in cui al caos disgregante della vita contrappone l’abbraccio della tela che protegge e salda i fili spezzati annodandone i capi nel reticolo della scrittura e dello stile. Il “filo della matassa” di manzoniana memoria non deve essere riavviato, né recuperato dai grovigli delle digressioni e delle interruzioni. Al contrario, “con l’inizio che arriva alla fine e la fine che parte da capo” Elena Pigozzi ci regala un prezioso ricamo a mano che riesce a legare storie passate e future, unite strette le une alle altre da punti perfetti sul filo di parole di seta, affinché niente vada perduto e il pedale del telaio continui a battere sulla poesia autentica dei sentimenti.

Viva Lea!!!

Federica Amuro

Borsa di studio in ricordo di Lea Mattarella

Prisca Bacaille

Borsa di studio in ricordo di Lea Mattarella

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