SENATRICE LILIANA SEGRE
DONNA DELL’ANNO 2020

Ha conosciuto, giovanissima, gli orrori del lager ed una volta riacquistata la libe rtà, e con essa un faticoso ritorno alla vita, Liliana Segre, ha scelto per 45 anni il silenzio, senza che questo significasse l’abbandono, nel ricordo ,di quel viaggio tragico nella banalità del male. Oggi, madre e nonna, Liliana Segre, nominata Senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha deciso di rompere quel silenzio non tanto e non solo per ricordare la tragedia della Shoah a quanti fingono di ignorarla o cercano colpevolmente di sminuirla, quanto per far sì che il Suo impegno personale contro ogni forma di violenza, di discriminazione, di razzismo ed antisemitismo, potesse tradursi in un messaggio di Pace, recepito come tale dalle giovani generazioni. Costretta a vivere, alla soglia dei novant’anni, sotto scorta proprio per le sue idee, la sua storia ed il suo impegno quotidiano sul campo, Liliana Segre, non si è fermata davanti alle nuove minacce e con il coraggio che l’ha sempre accompagnata, insieme al suo senso civico, continua, ad incontrare centinaia di scolaresche ed il mondo delle istituzioni consapevole che il suo Messaggio va alimentato nella più normale delle quotidianità. Un Impegno assunto come missione che, per giudizio unanime della Giuria del Premio internazionale “Pavoncella alla creatività femminile” è valso alla Senatrice Liliana Segre, lo Speciale Riconoscimento di “Donna dell’Anno 2020”
LUCIA VEDANI
PRESIDENTE CASAMICA
PER L’IMPEGNO NEL SOCIALE

Li chiamavano i “viaggi della speranza”, purtroppo erano anche i “viaggi della sofferenza”. Madri e padri che, dai paesi della Basilicata, della Calabria, della Sicilia, erano costretti a trasferirsi a Milano per ricoverare i loro bambini all’Istituto dei Tumori e dare loro cure che al Sud mancavano. Genitori che non avevano né soldi né amicizie per garantirsi un tetto e che erano costretti a trascorrere la notte all’addiaccio, sulle panchine di un parco. E proprio in uno di quei genitori si imbattè una mattina, mentre accompagnava i quattro figli a scuola, Lucia Vedani. L’uomo, disperato, le chiese aiuto e la giovane mamma capì che un aiuto per quanto generoso, ma sempre momentaneo, non avrebbe risolto, quel dramma.Che nessuna Istituzione pubblica avrebbe potuto affrontare, concretamente, quella emergenza umanitaria. Lucia si consultò con la famiglia, che le sarebbe stata costantemente a fianco, e nacque così il progetto di CASAMICA. Era il 1986 e da allora questa organizzazione di volontariato continua a dare accoglienza ed ospitalità non soltanto ai malati, costretti a spostarsi in altre città per cure ed interventi chirurgici, ma anche ai loro familiari. Alla prima casa d’accoglienza ne sarebbero seguite , in questi 30 anni, altre quattro. L’ultima nata ha visto la luce mesi fa a Trigoria, a poca distanza dal Campus Bio-Medico, e non lontano dall’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”, a Roma. Le altre si trovano nei pressi dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell’ospedale Manzoni di Lecco. Nell’arco di 30 anni CASAMICA ha offerto un letto ed il calore di una famiglia a novantamila persone. Nel solo 2019 sono state registrate settemilacinquecento presenze, per un totale di oltre quarantasettemila notti di accoglienza. Numeri significativi che ci dicono quanto generoso ed importante sia stato il progetto, ideato nel lontano 1986, da Lucia Vedani, alla quale la Giuria è orgogliosa di assegnare, all’unanimità, il Premio Pavoncella per l’Impegno nel Sociale, inteso come Missione di Umanità.
PREFETTO MARIA ROSA TRIO
RICONOSCIMENTO SPECIALE PREMIO PAVONCELLA

Nei circa tre anni in cui ha rappresentato lo Stato in Terra pontina, il Prefetto Maria Rosa Trio ha fatto e dato il massimo. Di un territorio difficile ha saputo cogliere pregi e difetti cercando di esaltare i primi e attenuare i secondi. Determinata e leale nel confronto con le altre Istituzioni ed il mondo del lavoro, si è sempre proposta come interlocutrice assidua e preparata di tutti i 33 Comuni pontini e dei rispettivi sindaci, ai quali ha cercato di dare risposte puntuali e concrete, particolarmente sensibile alle esigenze degli umili. Consapevole del valore della Cultura, ha stretto un rapporto ed un legame forte con la Scuola e con tutte quelle iniziative che potessero illuminare e portare alla ribalta la “sua” Provincia. E tra queste ha incluso, sin dal primo giorno del mandato, il Premio internazionale “Pavoncella alla creatività femminile”, espressione concreta delle “Eccellenze in rosa”. Ed oggi, che Maria Rosa Trio, si accinge a lasciare Latina per un altro incarico prestigioso, pur nell’amarezza del distacco, vogliamo esprimerLe gratitudine ed affetto per esserci stata vicina, sicuri di poterLa avere, anche nella lontananza, sempre Amica.
PROF.SSA SILVANA SCIARRA
DONNA DELLO STATO, PER LO STATO

Silvana Sciarra, prima donna eletta dal Parlamento, Giudice della Corte Costituzionale, ha iniziato il suo mandato nel novembre del 2014, dopo aver ricoperto il ruolo di Professore Ordinario di Diritto del Lavoro e Diritto Sociale Europeo presso l’Università di Firenze e l’Istituto Universitario Europeo. Sei anni intensi, coincisi con una crisi profonda- politica, sociale ed economica- del nostro Paese che la Pandemia da covid19 ha reso drammatica, impegnandoLa quotidianamente, oltre l’immaginario, per espletare al meglio il mandato di Giudice della Corte. Ma come accade, puntualmente, ogni qualvolta una Donna è chiamata ad occupare ruoli di vertice o comunque direttivi, Silvana Sciarra ha, tra i suoi meriti, quello di aver portato alla Consulta, un valore aggiunto, contribuendo a quell’equilibrio di generi che arricchisce il pluralismo e l’originalità delle decisioni, in virtù di un confronto profondo con i colleghi.
Ma in questi sei anni il Giudice Silvana Sciarra non si è rinchiusa nel suo studio o nelle severe aule della Corte. Sacrificando spesso il poco tempo libero concessole dal ruolo istituzionale, si è impegnata in prima persona nel progetto “Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle scuole”, che ha interessato anche le nostre carceri. Ai detenuti ed agli studenti ha spiegato non solo il valore della Carta ma anche e soprattutto la sua attualità. Lo ha fatto con parole semplici che potessero rendere facilmente comprensibile il Messaggio e stimolassero l’interesse degli uni e degli altri. Esperienze che hanno profondamente inciso sulla sua coscienza, dandole la certezza che il Messaggio costituzionale debba essere veicolato oltre la cerchia degli addetti ai lavori e raggiungere i più deboli ed i più insicuri.
Proprio per la vitalità umana ed istituzionale che scandisce il suo vissuto quotidiano la Giuria del Premio “Pavoncella alla creatività femminile” ha ritenuto Silvana Sciarra degna dello speciale Riconoscimento di Donna dello Stato, per lo Stato.
SARA ABDEL MASIH
DONNA MANAGER

Direttrice dell’Hotel dei Cavalieri e dell’Hotel The Square, due fra le più prestigiose realtà alberghiere di Milano; presidente dell’A.D.A., L’Associazione dei Direttori d’Albergo lombardi, Sara Abdel Masih, madre greca e padre egiziano, vanta, fra i tanti riconoscimenti professionali quello, di Milanese dell’Anno. Alla guida di strutture ricettive rigorosamente a cinque stelle, appartenenti a catene mondiali come “Four Seasons Hotelsl &Resorts” e “Bulgari Hotels & Resorts”, ha saputo conciliare lavoro e professionalità con l’ essere madre a tempo pieno. Da Simone, con cui è sposata, ha avuto tre bambini, tra cui due gemelli. Ma l’impegno in famiglia non le ha impedito di cimentarsi in una nuova sfida con l’apertura di una struttura di categoria inferiore, rispetto a quelle sino a quel momento dirette, con un obiettivo ambizioso : conquistare le “5 stelle”. Il tutto raggiungibile grazie a quel gioco di squadra che l’ha vista cimentarsi, con successo, anche nel beach volley, giocato a livello agonistico , nei circuiti nazionali ed internazionali. L’epidemia da corona virus che l’ha sorpresa proprio nel momento cruciale della sua seconda vita professionale, ha messo in luce l’innata umanità e generosità. In una delle strutture da lei dirette, Sara Abdel Masih, ha accolto pazienti covid in quarantena, operatori sanitari e medici bisognosi di una “dimora momentanea” per scongiurare l’eventuale trasmissione in famiglia del corona virus. Ai tanti traguardi professionali ne ha aggiunto, proprio in piena pandemia, un altro prestigioso: l’inaugurazione ed apertura al pubblico del “The Roof Milano”- Una Donna che non ha ammainato bandiera, nella certezza che Milano e l’Italia tutta avrebbero superato anche questa drammatica prova. Ed a Sara Abdel Masih va dunque con pieno merito, per scelta unanime della Giuria, il Premio “Pavoncella” come Donna Manager 2020.
TEN. COLONNELLO SANDRA DI DOMENICO
IMPEGNO TRENTENNALE IN DIFESA DELLA NATURA E DELL’AMBIENTE

Ad infonderle l’amore per la Natura fu Piero Angela con le indimenticabili trasmissioni di Quark, un amore, che una volta laureata con 110 e lode in Giurisprudenza presso l’Università di Salerno, Sandra Di Domenico, , decise di trasformare in Impegno di vita e professionale, entrando a far parte del Corpo Forestale dello Stato. Era il 1994 e da allora quel giovane ufficiale avrebbe percorso, con funzioni di comando ed operative, tutti i gradini di una carriera luminosa e soprattutto caratterizzata da una varietà inimmaginabile di ruoli e di compiti. Un arco di tempo trentennale, dal 1994 al 2016, che ha visto Sandra Di Domenico, oggi tenente colonnello, con funzioni di Comando presso il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Fogliano, spaziare dalla gestione dei beni demaniali, alla lotta ed al contrasto all’abusivismo ed alle ecomafie, dedicando lo stesso impegno alla salvaguardia degli animali in via di estinzione nel rispetto del CITES, la Convenzione di Washington che impegna tutti i Paesi firmatari ad impedire la commercializzazione di queste specie, mai così a rischio. Ma per difendere la Natura e l’Ambiente Sandra Di Domenico ha dovuto dimenticare la ragazza che aveva avuto in Piero Angela il suo mentore. Ha dovuto tradurre la contemplazione giovanile in azione di contrasto nei confronti di quanti del nostro verde, del nostro mare, delle nostre spiagge fanno terra bruciata, per fini esclusivamente commerciali. Di quanti inquinano le acque di laghi e fiumi scaricandovi di tutto; che trasportano da un capo all’altro della penisola rifiuti tossici, seppellendoli in discariche improvvisate e spesso ricavate su falde freatiche. Ed in questo lavoro di controllo si è amaramente accorta che la cosiddetta “Terra dei fuochi” non è una prerogativa esclusiva della Campania; che altre situazioni analoghe si trovano anche nel centro-nord, ma con una caratteristica, quella di essere più nascoste e sottaciute. Ed a queste mafie, che spesso si avvalgano di insospettabili collusioni, che il tenente colonnello Sandra Di Domenico, alla quale va con pieno merito il Premio Pavoncella per il suo Impegno in difesa della Natura e dell’Ambiente, continuerà a dedicare una parte importante della propria vita.
PROF.SSA ROSA SESSA
RICERCA SCIENTIFICA

Professore Associato di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso la “Sapienza” di Roma, la professoressa Rosa Sessa è, da oltre dieci anni, il Direttore del Centro di Ricerca per Malattie Sociali presso il Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dello stesso Ateneo. Una posizione di vertice raggiunta al termine di un percorso didattico-scientifico iniziato nel 1981 con la Laurea in Scienze Biologiche con Lode e poi proseguito con una serie di specializzazioni che hanno arricchito il suo curriculum di Ricercatrice e Docente.
Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica della “Sapienza”, Rosa Sessa vanta, nel campo della Microbiologia un autentico primato. E’ stata tra le prime ricercatrici al mondo, all’inizio degli anni ’90, a studiare un microorganismo, il Chlamydia trachomatis, allora quasi sconosciuto , responsabile di importanti patologie femminili quali la sterilità e la gravidanza ectopica. Un’attività di ricerca documentata da una ricca pubblicistica sulle più importanti riviste specializzate internazionali, che le hanno consentito di compiere passi fondamentali nella terapia dell’infezione genitale da C. trachomatis e sulle caratteristiche delle donne a rischio. Un impegno sul campo che si è concentrato in questi ultimi anni sul Microbiota genitale, fondamentale nel garantire lo stato di salute delle donne.
Ed è proprio in virtù dell’impegno ultradecennale profuso per il Benessere della Donna che la Giuria, unanime, ha deciso di conferire alla professoressa Rosa Sessa, il Premio “Pavoncella” per la Ricerca Scientifica.
DOTT.SSA EMANUELA DELL’AQUILA
BORSA DI STUDIO RICERCA SCIENTIFICA NEL RICORDO DEL PROF. GIOCOLI

Oncologo Medico presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, Emanuela dell’Aquila, presta la propria attività nella cura di donne affette da neoplasie di origine ginecologica, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Biomediche Integrate e Bioetica presso il medesimo Ateneo. L’impegno clinico della dottoressa Dell’Aquila si affianca anche alla attività di ricerca: è infatti autrice di articoli scientifici e revisore di riviste internazionali. Intenso e determinante il contributo da Lei dato ,in questi anni, ad un’ampia gamma di studi clinici internazionali.
Nello spirito del Campus Bio-Medico, Emanuela dell’Aquila unisce al suo impegno di Medico e Ricercatrice una non meno importante attenzione per le donne vittime di violenza, sensibilità che l’è valsa, con pieno merito, la nomina di Ambasciatrice per il Telefono Rosa 2020, per il quale organizza corsi professionalizzanti e campagne di screening e prevenzione per neoplasie mammarie e ginecologiche,
Un profilo professionale, scientifico ed umano, che la Giuria del Premio internazionale “Pavoncella alla creatività femminile” ha ritenuto meritevole della borsa di studio per la ricerca scientifica assegnata nel nome e nel ricordo, sempre vivo, del professor Gerardo Giocoli.
EMMA GIAMMATTEI
VINCITRICE NELLA SEZIONE SAGGISTICA
“PAESAGGI” ED. TRECCANI

Paesaggi. Una storia contemporanea di Emma Giammattei indica un percorso ai lettori in cerca di teorie interpretative, compiti operativi e nuove consapevolezze per il futuro che ci attende. Paesaggi al plurale, perché è un termine indefinibile che “consiste nelle specificazioni degli aggettivi che lo circoscrivono e frammentano”. Paesaggio al singolare che si afferma e si estende nel suo “passage” sotto gli occhi di chi lo contempla in un labirinto di viaggi della memoria, dell’immaginazione e della percezione.
Rivestito e svestito dalla sua stessa storia, dall’arte, dalla poesia, il paesaggio è destinato a una ridefinizione continua per un senso che inesorabilmente indietreggia e sfugge, perché non ne racchiude tutte le sfaccettature, ma al contrario dà vita a ulteriori interpretazioni.
In questo debordante dibattito, in questa incessante “babele paesaggistica”, forse l’unica definizione onnicomprensiva è restituita dall’affermazione “tutto il territorio è paesaggio” che non esclude, ma include. In questa prospettiva, Emma Giammattei ci delinea con sapiente sguardo al passato e al presente e con evidenza l’evoluzione del concetto di paesaggio per ripensare insieme e reinventare il bene comune e così preservare la nostra dimora.
CAMILLA BARESANI
VINCITRICE NELLA SEZIONE ROMANZO
“GELOSIA” ED. NAVE DI TESEO

“Gelosia” di Camilla Baresani è un romanzo che indaga i sentimenti, gli inganni dei desideri e dei bisogni, le zavorre della coscienza, arginati da una scrittura sapiente in continua ricerca che lascia intendere, velando e svelando, l’eco delle ossessioni imperanti nelle pieghe dell’anima delle sue creature. Antonio, Sonia e Bettina sono, come ci ricorda l’autrice citando Gaston Bachelard, creature del desiderio, non della necessità o del bisogno, abitate da angoli oscuri e confusi, onnipotenti nelle proprie pulsioni, incarcerate non tanto da contenuti, ma dall’accumulo di cose e persone che non appartengono al loro mondo, eppure graffiano e rapiscono dentro il senso del proprio essere in vita.
Le parole vigili e attente della scrittrice accompagnano il dipanarsi di eventi che non conosceranno mai conclusioni univoche, perché così è lo spazio buio dell’essere umano, sfuggente e contorto; così siamo un po’ tutti noi quando non scegliamo o decidiamo di non scegliere e le azioni rimangono pensieri incagliati nella mente.
Marta Perroni – BORSA DI STUDIO IN RICORDO DI LEA MATTARELLA
a ore,
2020,
fotografia digitale Accademia di Belle Arti di Napoli, biennio specialistico di Pittura


La Commissione premia il lavoro “a ore” di Marta Perroni per le molteplici capacità evocative, che rendono l’opera coerente con le tematiche espresse dal premio, nonché per la ricerca formale essenziale, pura e fortemente poetica.
Marta Rizzato – BORSA DI STUDIO IN RICORDO DI LEA MATTARELLA
Miroir d’argent,
2020,
carta baritata alla gelatina d’argento ossidato Accademia di Belle Arti di Milano, Biennio specialistico di Fotografia


La commissione premia Marta Rizzaro, con il lavoro “Miroir d’argent”, per l’intensità dei contenuti evocativi del lavoro, per la sperimentazione e la ricerca nel trattamento della materia e per aver lavorato sul ribaltamento del luogo comune che vede la tecnica fotografica ancora appannaggio del mondo e della cultura maschile.