PRIMA SERATA: 22 GIUGNO 2018
Donna dell’Anno: Eleonora Andreatta (Direttore Rai Fiction, Roma)
Un percorso professionale nel mondo dei media, iniziato giovanissima, occupandosi di distribuzione,
selezione e promozione cinematografica per l’Academy Pictures. Un bagaglio di esperienze, quanto mai
nutrito che, nel 1995, le ha acconsentito di approdare in Rai, sino a diventare, a partire dal settembre 2012,
Direttore di Rai Fiction. E da questo momento il nome di Eleonora Andreatta rimarrà indissolubilmente
legato alle fortune della Direzione più strategica di Viale Mazzini, alimentando, anno dopo anno, un
patrimonio culturale che diventerà parte dell’iconografia popolare di questo Paese, all’insegna di una
crescente e continua ricerca di innovazione. Con Eleonora Andreatta la Fiction Rai ha cambiato tutto: la
narrazione, il linguaggio, la regia. Passando attraverso i generi, sperimentando, rischiando ed investendo,
ha assunto una dimensione internazionale, raccontando il nostro Paese, con tematiche capaci di
conquistare i mercati esteri. Un cambiamento segnato da titoli come “Braccialetti Rossi”, che ha fatto
breccia nei giovani, avvicinandoli ad una tematica così complessa e dal più recente “La mafia uccide solo
d’estate”, che ha stravolto i canoni narrativi della rappresentazione mafiosa. Con “I Medici”, grande
coproduzione internazionale, la Rai si è confrontata con successo con le opere dei principali network
mondiali, mentre con una Fiction come quella ispirata alla figura di Rocco Chinnici, ha saputo raggiungere
livelli narrativi di altissima qualità. Ed in questo percorso culturale la sperimentazione e la modernità del
linguaggio sono stati elementi fondamentali, che hanno consentito di aprire la produzione alle altre due
Reti dell’azienda, Rai2 e Rai3. Fiction sempre più spesso caratterizzate come film, costruiti con impegno e
maestria che mai, come in questo biennio 2017-2018, si sono tradotti in un consenso senza precedenti di
pubblico, critica e vendite all’estero. Traguardi professionali che hanno valso ad Eleonora Andreatta lo
Speciale Riconoscimento di “Donna dell’Anno”, assegnatole, all’unanimità, dalla Giuria del Premio
“Pavoncella alla creatività femminile”.
La Presidente della Giuria Fiorenza Taricone
La Presidente del Premio Francesca d’Oriano
SECONDA SERATA: 23 GIUGNO 2018
Donna dello Stato per lo Stato:Teresa Di Francesco (Unica donna della squadra dei vigili del fuoco specializzata nei salvataggi dalle macerie,Roma)
Il suo nome resta, drammaticamente ed emotivamente, legato al crollo dell’Hotel Rigopiano ed al recente terremoto di Ischia. Due calamità naturali in cui Teresa Di Francesco, unica donna chiamata a far parte del team Usar del Lazio- la speciale squadra dei Vigili del Fuoco, specializzata nei salvataggi dalle macerie- si è spesa, profondendo il massimo delle energie e capacità professionali e rischiando la vita. Giornate estenuanti trascorse per riportare alla luce i i bambini rimasti sepolti sotto l’albergo di Farindola, spazzato via dalla valanga, e per salvare i tre fratellini, intrappolati nella loro casa di Ischia. E poi ancora il terremoto che nell’agosto del 2016 rase al suolo Amatrice e decine di borghi e paesi del Lazio, Umbria e Marche. Dovunque ci fosse bisogno di sfidare la morte e restituire la vita a chi forse temeva di averla già perduta, Teresa Di Francesco, è stata sempre in prima linea, fedele a quella missione umana e civile che dal lontano 2001 avrebbe scandito la sua carriera di vigile del fuoco e la sua esistenza. Un avvio tragico, coinciso con l’esplosione della palazzina di via Ventotene, a Roma e la morte di quattro giovani colleghi. Un colpo durissimo che avrebbe potuta indurla a desistere ma che per Teresa significò invece scelta definitiva che, a partire dal 2009, terremoto dell’Aquila, l’avrebbe vista impegnata, in Italia ed all’Estero, in tutte le grandi calamità naturali del pianeta; ovunque ci fosse stato bisogno di una mano capace ed amica. Degna rappresentante di quelle Donne dello Stato che la Giuria del Premio Pavoncella è onorata di gratificare.
Ricerca Scientifica: Cecilia Bartolucci (Ricercatore CNR e Max Planck Institut (MPI) für Biochemie, Martinsried, Germany)
Vi sono oggi al mondo oltre un miliardo di persone che soffrono la fame mentre sono ancora di più quelle in sovrappeso o obese, per un totale di oltre due miliardi di esseri umani complessivamente mal nutriti. I sistemi di produzione e consumo attuali dovranno quindi subire radicali trasformazioni, puntando sull’incremento di domanda e offerta di alimenti salubri, rispettosi dell’ambiente, poco elaborati dal punto di vista industriale, nel rispetto della biodiversità e delle risorse disponibili. Un’autentica sfida alla sopravvivenza che da sei anni costituisce l’obiettivo cardine del lavoro che vede impegnata Cecilia Bartolucci, Coordinatore Foresight Project “Food” del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Ricercatrice presso il Max Planck Institut di Biochimica di Martinsried. Una sfida che per essere vinta deve partire da un interrogativo di fondo: cosa sia e cosa si intenda realmente per una “nutrizione sana”. E la risposta che Cecilia Bartolucci sta oggi cercando non può prescindere dalle nuove conoscenze acquisite con studi di epigenetica, nutrigenomica e del microbioma, che mostrano tra l’altro l’impatto che fattori esterni, primi fra tutti l’alimentazione, hanno sulla salute del bambino, sin dal concepimento. Un progetto che studia la nutrizione nella sua complessità, iniziando con la produzione sostenibile di cibo ad alto valore nutrizionale sino ad una distribuzione equa che tenga conto delle necessità individuali. Una “apertura al mondo” che la Giuria del Premio Pavoncella ha ritenuto fosse giusto esaltare.
Ricerca Scientifica:Antonella Cerquiglini (Docente dell’Univ. La Sapienza – Neuropsichiatra, Roma)
Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Neuropsichiatria Infantile dell’Età Evolutiva, presso il Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche della “Sapienza” di Roma, la professoressa Antonella Cerquiglini ha dedicato gli anni intensi della formazione e della ricerca scientifica ai più piccoli, occupandosi di patologie complesse legate ai disturbi dello sviluppo, all’autismo ed all’epilessia. L’aver svolto, a partire dal 1987, una ricca attività didattica e scientifica, non le ha peraltro impedito, di impegnarsi in una attività assistenziale a carattere ambulatoriale sul territorio della provincia pontina. Una missione sociale alimentata da una passione e sensibilità umana che le hanno consentito di aprire ampi squarci su patologie complesse, per decenni ignorate o sottovalutate, il che non ha impedito ad Antonella Cerquiglini di portare avanti i suoi studi e le sue ricerche nella diagnosi e nella cura, sul campo, della convulsività e delle cefalee dell’età evolutiva, in armonica simbiosi tra ambito sociale e ricerca scientifica. Una figura professionale quasi di frontiera, con quella generosità che fa di Antonella Cerquiglini una Donna ed una Ricercatrice speciale, che ben risponde allo spirito che anima, sin dalla sua istituzione, il Premio “Pavoncella alla creatività femminile”.
Creatività artistica: Leila Mirzakhani (Pittrice iraniana)
Il riconoscimento attribuito a Leila Mirzakhani intende sottolineare la valenza di una ricerca artistica che affonda le proprie ragioni nella necessità di procedere a una rifondazione radicale del pensiero esistenziale attraverso l’arte. La riflessione sul Tempo, compiuta dall’artista persiana – nata a Teheran nel 1978, ma residente a Roma, dove ha completato i suoi studi artistici specializzandosi in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma – si trasforma in un “elogio alla lentezza”, attraverso il gesto e la pratica dell’ascolto interiore, da cui affiorano i contenuti esistenziali, simbolici e spirituali che nutrono il tempo della memoria e quello presente e che si traducono in una visione poetico pittorica debitrice del lirismo mistico della cultura persiana. Le ragioni stesse che motivano l’attribuzione del premio possono essere rintracciate nelle delicate e, al tempo stesso, evocative parole di Lea Mattarella, che, preparando la terza mostra romana dell’artista, ha tradotto l’impressione del primo incontro con Mirzakhani e la sua opera in un appunto di profonda comunione e sensibilità emotiva, dichiarando: “Ci sono opere che rivendicano un’esistenza di ascolto del loro silenzio. E a chi guarda non resta che assecondarle. A me è successo con le carte di Leila Mirzakhani, bagnate d’azzurro e ossessivamente dominate dal disegno. Da una linea che restituisce cascate, fontane, tessiture, finestre, ponti, piume, ma in realtà ci suggerisce sia il tempo lento della costruzione dell’immagine che quello altrettanto dilatato dello sguardo che verrà. (…)Mentre sfogliavo le carte di Leila, incantandomi di fronte a tutta quella ostinazione, ho pensato che lì succedeva l’incontro armonico tra mondi solo apparentemente lontani. E ho ripensato a Nabokov Che felicità nel blu. Non ho mai saputo quanto blu potesse essere il blu. Lo ignoravo anch’io. Fino a quel momento!”
Creatività Artistica:Doriana Leondeff(Sceneggiatrice, Roma)
La realizzazione di un film è sempre preceduta da una lunga fase di lavoro letterario, in cui si tesse lo svolgimento della storia e dell’intreccio; si definiscono i personaggi, si redigono i dialoghi. Lo sceneggiatore è l’unico che abbia una visione d’insieme del film, “privilegio” che poi condivide con il regista. Un cammino culturale e formativo che Doriana Leondeff, nata a Bari da padre bulgaro e madre siciliana, ha iniziato giovanissima, spinta dal sacro fuoco della settima arte ed, ancor prima, da una analoga passione per il teatro. Passione che si è tradotta negli anni in professionalità grazie all’insegnamento di Maestri come Gianni Amelio, Furio Scarpelli, Nicola Badalucco e Rodolfo Sonego. E dopo l’esperienza acquisita nella bottega di giovani creata da Rodolfo Sonego, eccola approdare all’incontro della vita con il regista Silvio Soldini. Da questo momento nascerà tra i due un legame artistico indissolubile che darà vita a film come “Le Acrobate”; “Brucio nel vento”; “Il colore nascosto delle cose”, presentato nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia, senza dimenticare, naturalmente, quel “Pane e tulipani”, che ha aperto una nuova strada al cinema italiano. Ad arricchire il profilo artistico, il fascino della scrittura di Doriana Leondeff contribuiranno le collaborazioni con autori prestigiosi quali Mimmo Calopresti, Francesca Archibugi, Michele Placido, Cristina Comencini e la affascinante avventura, umana e professionale, iniziata nel 2003 con Carlo Mazzacurati. Ma chi riceve deve anche dare. Ed a questo impegno non si è mai sottratta Doriana Leondeff che, come docente, ha restituito alle nuove leve della cinematografia quanto ,lei stessa, aveva ricevuto all’esordio della carriera. Doti culturali, artistiche ed umane che Le valgono il Premio Pavoncella alla creatività femminile 2018.
Impegno nell’Arte: Dalma Frascarelli(Docente di Storia dell’Arte Moderna e di Storia della Moda presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, Vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Roma)
La passione per l’insegnamento, per la ricerca, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico artistico italiano contraddistinguono il lavoro di Dalma Frascarelli, docente di Storia dell’Arte Moderna e Storia della Moda all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove, con sensibile cura, ricoprendo anche l’incarico di vice direttrice, sostiene e promuove le attività dei giovani artisti in formazione che abitano le aule delle Accademie: luoghi dove si crea, si fa arte e soprattutto si impara ad amarla come disciplina viva e sempre contemporanea. Forte di questa consapevolezza, Dalma Frascarelli nutre e trasmette le proprie passioni attraverso la pratica di un metodo rigoroso che coniuga l’insegnamento e la ricerca. Così il suo pensiero, esplicitato attraverso una scrittura limpida e chiara, indaga le opere e gli artisti, non tralasciando i contesti culturali e filosofici in cui sono state praticate tali sperimentazioni artistiche, con una particolare attenzione al tema del collezionismo, alla storia delle idee, ai rapporti tra intellettuali e artisti. Tale orizzonte, che affonda i propri interessi soprattutto nell’arte della Controriforma, del Sei e Settecento, sviluppa una tensione intellettuale che travalica il pretesto tematico per volgere lo sguardo alla comprensione di dinamiche culturali che indagano il passato per dirci del nostro tempo, rendendo la ricerca di Dalma Frascarelli un contributo di denso significato per la visione dell’arte e della vita, motivo per il quale viene premiata.
IMPRENDITORIA FEMMINILE
Imprenditoria nella Comunicazione:Olimpia Cassano(Prima Imprenditrice Donna nel Settore Congressuale – Bari)
Quando, trent’anni fa, la giovane universitaria Olimpia Cassano, decise di legare il suo futuro professionale al mondo della convegnistica e della formazione, sapeva di muoversi su un terreno che, nel Mezzogiorno d’Italia, era praticamente inesplorato. Ma accettò la sfida e non esitò a dar vita, con le poche risorse disponibili ma con il tanto entusiasmo che l’avrebbe sempre accompagnata, al Centro Italiano Congressi CIC SUD, che ,in breve tempo, sarebbe diventata Azienda leader nel settore. Trent’anni di attività, scandita dall’organizzazione di oltre 2.500 eventi, in campo nazionale ed internazionale, avvalendosi di uno staff tutto al femminile, altamente qualificato con differenti professionalità, ognuna con la propria competenza specifica, in grado di sopperire a qualsiasi necessità; a garantire, in ogni situazione, un risultato di assoluta qualità. Attraverso i suoi collaboratori, responsabili di progetti e di eventi, la “squadra” guidata dalla presidente Olimpia Cassano, è in grado di trasformare idee e programmi in piani operativi, progettando e gestendo convegni, seminari, workshop ed eventi fieristici in genere. La sfida lanciata 30 anni fa si è dunque trasformata in professionalità costante e quotidiana, animata dalla passione di sempre, che ha accompagnato questa Donna, che meglio non potrebbe rappresentare, per la Giuria della Pavoncella, il mondo dell’Imprenditoria femminile.
Imprenditoria Manifatturiera:Maria Assunta Giaquinto (AD – S & B Silk & Beyond,Caserta)
Eccellenza nel “made in Italy”
C’è una via della seta che porta nel settecentesco borgo di San Leucio, vicino Caserta. I suoi damaschi, broccati e jaquard, risplendono al Quirinale, in Vaticano, nella Sala Ovale della Casa Bianca. Le loro radici risalgono al Settecento, all’epoca dei Borboni, che trasformarono una riserva di caccia nella “Real Colonia Serica di San Leucio”. A distanza di quasi tre secoli quella tradizione rivive grazie alla passione per il lavoro, per la cultura e la storia, di Maria Assunta Giaquinto e della sua azienda, la “Silk&Beyond” di San Marco Evangelista. Con le sue prestigiose produzioni Maria Assunta Giaquinto è riuscita a preservare la storica tradizione delle sete di San Leucio, in una felice simbiosi tra iconografia classica e modernità, proponendo soluzioni diversificate a seconda dei gusti e delle richieste di clienti di Europa, Stati Uniti e Paesi Arabi. Nata dieci anni fa, in provincia di Caserta, la “creatura” di questa coraggiosa imprenditrice del Sud, è un punto di riferimento saldo per architetti, arredatori, e quanti amano il bello e soprattutto quell’eccellenza del “made in Italy” di cui Maria Assunta Giaquinto è la degna rappresentante. Innovazione e tradizione che sono elementi imprescindibili da quella creatività femminile su cui il Premio Pavoncella vuole accendere la luce.
La Presidente della Giuria Fiorenza Taricone
La Presidente del Premio Francesca d’Oriano
BORSA DI STUDIO
Borsa di studio “Lea Mattarella”: Miriam Altomonte (Accademia delle Belle Arti di Napoli)
Per essere riuscita con l’opera “To Preserve” a corrispondere ai requisiti di originalità, in termini poetici e creativi, nonché a suggerire nuove occasioni di riflessione e valorizzazione del ruolo della donna in età contemporanea, in accordo con la mission del “Premio Pavoncella alla creatività femminile” e in sintonia con la passione che ha sempre animato Lea Mattarella, donna e intellettuale straordinaria, sensibile amica degli artisti, docente attenta alle esigenze sempre nuove e diverse delle più giovani generazioni di allievi.
Borsa di studio “Lea Mattarella”: Giulia Carioti (Accademia delle Belle Arti di Roma)
Per essere riuscita con l’opera “Sto guardando il mondo con gli occhiali colorati di rosa” a corrispondere ai requisiti di originalità, in termini poetici e creativi, nonché a suggerire nuove occasioni di riflessione e valorizzazione del ruolo della donna in età contemporanea, in accordo con la mission del “Premio Pavoncella alla creatività femminile” e in sintonia con la passione che ha sempre animato Lea Mattarella, donna e intellettuale straordinaria, sensibile amica degli artisti, docente attenta alle esigenze sempre nuove e diverse delle più giovani generazioni di allievi.
Borsa di studio:
Rina D. Rudyanto(Ingegnere bio-medico – Singapore)
Laureata in ingegneria informatica presso la National University di Singapore, Rina Rudyanto; Master in Ingegneria Biomedica completato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Navarra, con il successivo ingresso nel Cancer Image Laboratory, ha iniziato una complessa attività di ricerca, che le ha consentito di sviluppare nuovi software, con un obiettivo primario: elaborare, in maniera automatica, immagini radiologiche capaci di fornire una diagnosi sempre più accurata di malattie polmonari, quali enfisema, ostruzione polmonare cronica e neoplasie del polmone. Grazie alla collaborazione con il Surgical Planning Laboratory di Brigham e, conseguentemente, con uno dei laboratori di “imaging medicale” più importanti del mondo, Rina Rudyanto ha esteso le sue ricerche bio-mediche ad importanti patologie oculari sviluppando, quale direttore di un progetto internazionale, un software per l’identificazione di bio-marcatori di retinopatia diabetica. Guidando un team di medici, ricercatori, consulenti legali ed ingegneri, ha brevettato un dispositivo medico in grado di diagnosticare patologie oculari. Un lavoro scientifico che ha portato risultati in campo commerciale, clinico e tecnico in diverse istituzioni e Paesi. Esempio di quel concetto di globalizzazione che consente anche ai luoghi più sperduti ed ai pazienti più isolati e disagiati di godere appieno, pur a migliaia di chilometri di distanza, dei grandi benefici di una bio-medicina già proiettata nel futuro, di cui Rina Rudyanto è illustre rappresentante, ampiamente meritevole del Premio Pavoncella 2018 per la Ricerca Scientifica.
Assegnazione di 4 borse di studio per gli studenti meritevoli di Sabaudia in memoria di Giancarlo Sangalli
Vuole essere un ricordo ed al tempo stesso un omaggio a Giancarlo Sangalli, affermato imprenditore nel settore dei servizi ambientali, scomparso il 4 gennaio 2017 a Monza. Simbolo di un capitalismo a conduzione familiare, è stato e resta l’icona di un’Italia oggi purtroppo scomparsa. Protagonista di una vicenda imprenditoriale iniziata 50 anni fa, ha sempre affrontato, quotidianamente, in prima persona, le tante difficoltà ed i problemi, spesso complessi, incontrati sul suo cammino, con la capacità di assaporare anche gli aspetti più leggeri della vita. Un’ esistenza scandita dal lavoro, inteso come missione e passione, e dal legame profondo con la famiglia, che gli hanno consentito di diventare, negli anni, protagonista nel campo dei servizi ambientali, ampliando, presente con la sua azienda, la “Sangalli Giancarlo &C” in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Lazio, Sabaudia inclusa.
Il Riconoscimento assegnato allo studente, che sia nell’anno scolastico appena concluso, che nell’intero triennio della scuola secondaria di primo grado, si è distinto per la partecipazione attiva alle diverse proposte del corpo docente nonché per l’attenzione e la disponibilità dimostrata nei confronti dei compagni.
La Presidente del Premio
Francesca d’Oriano
La Presidente della Giuria
Fiorenza Taricone
SEZIONE LETTERARIA
Narrativa: Silvia Ferreri (autrice de “La madre di Eva” ed. Neo)
Una madre parla alla figlia tra le mura di una clinica serba. Eva ha appena compiuto diciotto anni e da quando è nata
aspetta questo momento: vuole cambiare sesso sottoponendosi all’intervento che la renderà come si è sempre
sentita: un uomo. In un dialogo senza risposta, sospeso tra l’immaginario ed il reale, la madre racconta quella che è
stata, sino a quel momento, la loro vita; ne ripercorre i sentieri, come muovendosi in un territorio straniero. “La
madre di Eva” (Neo Editore) è il potente romanzo d’esordio di Silvia Ferreri, giornalista e scrittrice,
tre bomeini. Una storia complessa per il tema e cruda per il profondo conflitto interno della protagonista, narrata con
taglio autobiografico, che sorprende proprio per la capacità dell’Autrice di fare proprio il lacerante conflitto della
protagonista. Ad ulteriore merito di Silvia Ferreri il suo saper raccontare senza mai giudicare, evitando che il Romanzo
perda parte del suo impatto narrativo, per trasformarsi in messaggio e proporre facili verità che sconfinino in moda.